Quel giorno non fu, come in tanti credono, il 2 giugno 1946, quando si votò per scegliere tra monarchia e repubblica ed eleggere l’Assemblea costituente. Quasi tre mesi prima, il 10 marzo di quello stesso anno, si tenne infatti la prima tornata di elezioni amministrative che avrebbero portato ai primi sindaci eletti dopo il Ventennio. E a votare sarebbero stati i cittadini di entrambi i sessi.
Nell’ anno in cui ricorre il 70esimo anniversario del primo voto per le donne come elettorato attivo (10 Marzo 1946), nelle grandi città e in tutti i Comuni d’Italia si voterà con la doppia preferenza di genere, ossia la possibilità di scegliere la preferenza per una candidata consigliera e per un candidato consigliere (due preferenze ma non dello stesso genere).
La maggioranza dell’opinione pubblica non è al corrente di questa importante novità, che permetterebbe a molte più donne di essere elette e superare quindi la soglia del 30% che, secondo analisti e politologi, è lo sbarramento al di sotto del quale le donne non riescono ad esercitare effettivamente un ruolo determinante in politica.
E scarsa è la volontà di tutti i partiti di far conoscere questo importante diritto.
Per questa ragione, le Associazioni Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria e DonneinQuota, che si occupano in prevalenza di rappresentanza politica femminile allo scopo di favorire l’ingresso delle donne in politica, hanno deciso di lanciare una campagna informativa sul tema nonché di supportare tutte candidate donne, partendo da Milano.
Tramite spot televisivi, social network, gazebi per i mercati rionali e, qualora possibile, un gazebo fisso in una zona centrale della città, spiegheremo a donne e uomini come votare con la doppia preferenza, oltre a dare a tutte le candidate la possibilità di auto promuoversi.